Funzioni Articolari

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Se non avete familiarità con la teoria dell’approccio
articolazione per articolazione, siate pronti a fare un
salto quantico nel vostro processo mentale

- Michael Boyle

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Negli ultimi venti anni, siamo passati da un approccio che allenava le singole parti corporee ad uno approccio più intelligente che allena per schemi motori.

Questo ultimo metodo di allenamento permette di esaminare come il corpo funziona in relazione alla mobilità/stabilità tra le articolazioni. L’approccio articolazione per articolazione (Joint-by-Joint Approach) è semplice e la sua analisi del corpo è chiara e diretta. Il nostro corpo è un insieme di articolazioni, che si alternano tra mobilità e stabilità. Ogni articolazione, o serie di articolazioni ha una specifica funzione, ed è prona a livelli prevedibili di disfunzionalità. Come risultato, ogni articolazione ha particolari necessità di allenamento.

Un esempio pratico e che
colpisce una percentuale
significativa della popolazione
è il mal di schiena.

Discutendo nello specifico di questa problematica, che coinvolge principalmente l’anca e la zona lombare, possiamo osservare che mentre le anche diventano progressivamente sempre più immobili, il corpo cercherà un altro posto dove trovare la mobilità necessaria per eseguire una determinata funzione.

Poiché l’anca è inibita a causa dell’immobilizzazione, il posto successivo lungo la catena cinetica è la zona lombare. Ma c’è un problema: abbiamo un’articolazione con una funzione primaria di stabilità che adesso diventa mobile, perché si trova costretta ad assorbire lo stress che l’articolazione precedente non era in grado di affrontare. Ecco – un’articolazione stabile diventa super-mobile. La lombare è quindi costretta a compensare ed a fare un lavoro per il quale non è stata progettata ed il dolore alla zona lombare non è altro che il prossimo capitolo della storia.

Il dolore locale è spesso il risultato di una causa lontana. Seguendo ancora una volta il Joint-by-Joint approach, possiamo vedere che una disfunzione in un’area può avere effetti in zone sopra o sotto di essa. Prendiamo l’esempio di prima. La bassa schiena o lombare sviluppa progressivamente un dolore a causa di una compensazione di una anca bloccata. Il dolore è nella lombare, ma la vera causa è l’immobilità dell’anca . Se l’anca acquisirà mobilità, ci sono ottime possibilità che il dolore alla bassa schiena svanisca gradualmente.

Ristabilire la funzionalità dell’anello debole consentirà agli anelli circostanti di funzionare come dovrebbero. Dunque, recuperare la piena mobilità all’anca consentirà alla lombare di riprendere la sua funzione primaria di articolazione stabile.

Ed è lì, all’interno di questo scenario di base dello squilibrio articolare, che troviamo molte patologie innescate da disturbi del movimento comuni, come protrusioni, ernie del disco o i cosiddetti problemi al ginocchio, per esempio.

La buona notizia è che il movimento e il corretto funzionamento di ogni articolazione, nella maggior parte dei casi, possono essere ripristinati. E non dobbiamo dimenticare l’estetica per raggiungere questi obiettivi più complessi. La prospettiva funzionale consente di raggiungere tutti gli obiettivi tradizionali come dimagrimento o ipertrofia, ma sempre all’interno dello stesso approccio.

La chiave è la prevenzione e la priorità dei movimenti, non solo i muscoli. Molte disfunzioni sono facili da risolvere, cercare di capire un po ‘di più come funziona il nostro corpo è un ottimo inizio!

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